Nella prima metà del ‘600 esistevano due famiglie Zandonella
Sampogna; probabilmente avevano la stessa origine perché identico era il
soprannome e perchè in tutte due ricorreva spesso il nome di Baldassarre.
La sampògna
altro non è che il campanaccio degli animali e può darsi che queste
famiglie fossero specializzate nella sua produzione, ovvero della sola canàula
(collare normalmente di legno); ancor oggi la lavorazione del legno è praticata
dai discendenti.
Una delle due famiglie si estinse nel 18° secolo
mentre l’altra, con Valentino quale capostipite, assunse un notevole sviluppo
dando vita a diversi rami.
Nel secondo decennio del ‘700 essi costruirono una
grande casa, detto poi “il Palazzo”. I Sampogna possedevano anche altre case:
una di queste risulta essere stata
“sotto la chiesa”. Possedevano anche dei fienili, uno dei quali venne
demolito negli anni 50 e al suo posto venne costruita la casa di Renzo e Bortolo
Zandonella Sarinuto.
Possedevano anche una grande proprietà a Storbin
con un grosso fienile, probabilmente demolito, e sostituito con quattro più
piccoli.
Il ramo di Baldassarre, nato nel 1646, si sviluppa
senza particolari degni di nota, salvo qualche parto gemellare, fino al Baldassarre
nato all'incirca nel 1777.
Dal vezzeggiativo del suo nome, nasce
il soprannome Sarinuto che lentamente
soppianta quello precedente.
I figli maschi di Giovanni Baldassarre, nato
nel 1826, daranno
origine a tre famiglie distinte: quella di Bortolo, quella di Baldassarre che
fabbricherà una nuova casa, ed infine quella di Giovanni che, agli inizi del
secolo 20°, si trasferirà nella casa della moglie (casa Pignol) a fianco della
chiesa; poi nel 1929 si sposterà nella casa appena acquistata dai Zandonella
dall’Aquila.
Il ramo di Apollonio, nato nel 1654, si sviluppa
creando ulteriori ramificazioni.
Valentino (1730) ed i suoi discendenti si chiameranno
inizialmente Zandonella (Sampogna)
Noto Piattel poi Bortolo (1763) sposa Lucia Sacco
Contin, ultima erede del proprio Casato, e così ha inizio la Famiglia Zandonella
Contin.
I discendenti di Bortolo, nato nel 1733, verranno
chiamati Zandonella (Sampogna)
Breata. Non si conosce il significato di quest’ultima parola ma
questo soprannome lo troviamo a Danta e serviva pure ad indicare un De Zolt da
Presenaio, vissuto nel 700.
Bortolo Luigi Antonio, nato nel 1829, si sposò due
volte ed ebbe sei figli maschi, tutti sposati e con numerosa prole. Bortolo
Odorico, nato nel 1858, si stabilì in Germania, ebbe 15 figli ma solo sei
arrivarono alla maggiore età. Tuttora i suoi discendenti si trovano colà.
Discendenti di Fortunato Bortolo Osvaldo, nato nel 1854, si trovano invece in
America. Altre persone risiedono in Svizzera e a Milano.
A Dosoledo, attualmente, non ci sono persone con
questo soprannome. Di questo Casato ricordiamo Osvaldo e Maria che per tanti
anni hanno gestito il chiosco in Piazza Tiziano (il Barachin) e Graziosìn, personaggio tipico dei tempi andati.
Ricordiamo anche il maestro Bortolìn, una persona molto affabile e gentile che
faceva il Segretario della Regola.
I discendenti di Apollonio, nato nel 1774, si
chiameranno Zandonella (Sampogna) Frachiel. Nel primo decennio di questo secolo c’erano in Dosoledo
6 nuclei familiari con questo soprannome.
Giuseppe e Valentino, figli di Giovanni
Apollonio(1844) e Maria Antonia Zandonella Necca (figlia di Valentino e Maria
Margherita Zandonella Sampogna Noto
Piattel) verranno chiamati , anche se non ufficialmente, Bepu e Tin
Notu.