La Famiglia

 

ZANDONELLA

 

di Dosoledo

 

Il suo ceppo e autore del cognome fu un "Giovanni di Donella" nato nel paesello, ora deserto, di Stalnovo nella prima metà del secolo 14° e morto di tra gli anni 1416-1422.

Ebbe Giovanni due figli, Francesco e Giacomo.

Francesco, detto anche talora con nome diminuitivo Cesco di Donella, fu padre di un Giovanni che sostenne per qualche tempo la carica di Centenaro, ossia di Capo della Centuria del Comelico Superiore e che viveva ancora nel 1452, e di un Bortolo che il 4 novembre 1422 sposò Maria figlia di Donato della villa, ora deserta, di Casate su quel di Lorenzago, colla dote di £.132 e soldi 4 di denari piccoli. Francesco morì prima del 1440.

L’altro, Giacomo, fu uomo che godette ottima fama, saggio e onesto amministratore, fu Giurato* nel suo Comune di Candide e onorato inoltre della carica di Consigliere della sua Centuria negli anni 1447 e 1450-57, ossia per dieci anni. Viveva ancora nel 1467.

NB: Donella era anticamente un nome assai frequente in Cadore, e anche più frequente era il nome "Gioannella" o "Zuanella"- del quale Donella è un’abbreviatura in forma dialettale-tanto per l’uomo che per la donna; e talora "Zonella" o "Zanella "sempre derivante dal nome Giovanni, o Giovanna.

Pertanto Francesco e Giacomo figli di Giovanni di Donella si ebbero formato il proprio cognome in Zan di Donella, o Zandonella dal nome paterno di Zan -apocopato di Giovanni - e da Donella che era il nome del padre o della madre di Giovanni e lo trasmisero ai loro discendenti. Questi in breve si moltiplicarono tanto che nel periodo di non molte generazioni crebbero a parecchie famiglie, tutte possedute di sufficiente patrimonio.

Dalla famiglia Zandonella di Dosoledo provengono poi le famiglie Zandonella di S. Stefano e di Presenajo. Nel 1815 le famiglie Zandonella del Comelico erano 47, cioè 31 a Dosoledo, 11 a S. Stefano, e 5 a Presenajo.

(*) Il Giurato aveva per suo ufficio speciale quello di sorvegliare i pesi e le misure, di controllarli, perchè non nascessero abusi, e gli abusi medesimi denunciare al Vicario, ossia a colui che amministrava in Cadore la giustizia e faceva da giudice in ogni lite e questione.

Ms 271-Da Ronco

 

Sempre secondo il Da Ronco, Giovanni ebbe "probabilissimamente" un terzo figlio nomato Osvaldo. Quest’ultimo militò negli eserciti degli Imperatori Carlo 4° e Venceslao suo figlio in Germania.

Ottenne da quest’ultimo, in premio del suo valore, con diploma del 1379 il privilegio di inserire nel proprio stemma lo stemma imperiale che era l’Aquila, onde i suoi discendenti si dissero e si dicono Zandonella Dall’Aquila. E’ probabile inoltre che Osvaldo, distratto dalla vita militare, non abbia avuto successione e che la sua eredità, insieme col suo predicato di Dall’Aquila e l’annesso titolo nobiliare, sia stata raccolta dal fratello Giacomo.